UNA MEDIUM AL MICROSCOPIO SILVANO FUSO e IRENE TORRE Prologo Buona parte delle sedute spiritiche1 che descriveremo nel presente articolo (e alle quali abbiamo potuto partecipare grazie all'amico Alfredo Ferraro, noto cultore di paranormale) si rifà ai cosiddetti "fatti di Millesimo": è pertanto opportuno un breve richiamo per coloro che non fossero informati su tali episodi. Tra il 1927 e il 1929, nel castello di Millesimo, vicino a Savona, si svolsero diverse sedute spiritiche. Principale animatore di tali sedute fu il proprietario del castello: il marchese Carlo Centurione Scotto. Il marchese aveva perduto tragicamente il figlio primogenito Vittorio il quale, avventuroso aviatore, nel 1926 era precipitato con il suo idrovolante nel lago di Varese, durante gli allenamenti per una gara sportiva. Tormentato dal dolore, il marchese sperava di comunicare con il figlio defunto attraverso contatti medianici. Carlo Centurione Scotto si servì, dapprima, del medium americano George Valiantine e, in seguito, credendo di possedere egli stesso facoltà medianiche, cercò di stabilire contatti diretti con lo spirito del figlio. Il fatto più clamoroso verificatosi durante le sedute si ebbe il 29 luglio 1928. A un certo punto, nell'oscurità, il marchese non rispondeva più alle domande dei partecipanti alla seduta. Accesa la luce, i presenti si resero conto della sua scomparsa. Dopo lunghe ricerche il marchese venne trovato, dal secondogenito Mino, nelle scuderie, all'interno di un box "chiuso a chiave dall'esterno". Si parlò, con grande clamore di smaterializzazione e successiva materializzazione del marchese. Chi si occupò a lungo dell'episodio fu il noto studioso genovese di medianità Ernesto Bozzano, che aveva partecipato alle sedute. I resoconti di Bozzano, tuttavia suscitarono diverse perplessità e critiche. La stessa Società per la Ricerca Psichica (SPR) di Londra, non ritenne che l'episodio fosse meritevole di credito a causa della totale assenza di controlli adeguati2 (questo episodio determinò, tra l'altro, le dimissioni di Arthur Conan Doyle dalla SPR, in segno di solidarietà verso Bozzano). Infine, per meglio comprendere ciò che narreremo, occorre informare il lettore che, durante le sedute di Millesimo ebbe un ruolo centrale la figura di un tal Cristo D'Angelo, spirito guida la cui voce si manifestava spesso, attraverso le trombe medianiche. Costui si era qualificato come lo spirito di un pastore siciliano che sarebbe morto nel 1882 (la sua identificazione tuttavia non è mai stata possibile, anche perché dichiarò di essere nato in un paesino siciliano, risultato inesistente). La medium in azione Dopo queste necessarie premesse, veniamo alle sedute che vedono protagonista la medium "Anna" (pseudonimo), che opera attraverso la cosiddetta "scrittura automatica": in pratica scrive tranquillamente su un foglio di carta, perfettamente sveglia e cosciente. La prima seduta alla quale uno di noi (Fuso) ha avuto modo di partecipare si è svolta il 26 febbraio 1997. Tra i partecipanti vi era anche l'ultranovantenne principe Mino Centurione Scotto, protagonista del ritrovamento del padre nel lontano 1928 e recentemente scomparso. La medium inizia a scrivere. Dopo un riferimento alla celebre Villa Rosa, residenza savonese di Ernesto Bozzano, si manifesta lo spirito di Vittorio Centurione Scotto. Ne segue uno scambio di domande e risposte tra Alfredo Ferraro e lo spirito. Le domande di Ferraro riguardano alcune incongruenze emerse nelle sedute di Millesimo. Lo spirito risponde con affermazioni vaghe e, comunque, tutti i riferimenti in esse contenuti sono tranquillamente rintracciabili nella prima edizione del libro di Ferraro del 19853, che la medium, per sua stessa ammissione, ha letto. La seconda seduta si svolge il 15 marzo 1997: tra i partecipanti vi è ancora il principe Mino Centurione Scotto e uno di noi (Torre). Si manifesta immediatamente lo spirito di Cristo D'Angelo. Fin dalle prime battute, annuncia che, alla fine della seduta, offrirà un regalo. Fornisce poi una spiegazione dei motivi che hanno impedito una sua precisa identificazione e del perché lo spirito di Vittorio Centurione Scotto non si è mai manifestato nelle sedute di Millesimo. A questo punto lo spirito si rivolge al principe Mino e gli dice testualmente: Mino ti prego di aspettare. Dopo chiederò che venga fatto il buio completo. Chiederò che venga tolto il tavolino sopra il tappeto. Vi sederete sul divano e sulle poltrone a cerchio. Cercheremo insieme di ricostruire un ambiente un po' più caro a te e verrà Vittorio, verrà da te. Verrò ancora, e ancora ti spiegherò. Saluti Cristo D'Angelo. Si manifesta quindi un altro spirito, la guida Rinaldo, che esprime alcune considerazioni sulle finalità che il Cerchio, da poco costituito, deve proporsi. A questo punto, i partecipanti, obbedendo a quanto detto in precedenza da Cristo D'angelo predispongono il tutto secondo le istruzioni ricevute. La medium si toglie le scarpe e si accovaccia su una poltrona: ha un'ampia gonna e la propria borsa a fianco. Ferraro e il principe Mino sono seduti a qualche metro di distanza da lei. Uno di noi (Torre) si siede su una sedia a fianco della medium, dalla parte dove tiene la borsa. Viene fatto il buio. La medium si concentra. A un certo punto si alza e consegna qualcosa a Ferraro. Quindi si avvicina al principe, pone qualcosa nelle sue mani e, a nome di Vittorio, afferma: Prendi te lo manda la mamma. Viene accesa la luce. La medium esausta chiede di sdraiarsi per terra per riacquistare l'energia perduta. Vengono quindi esaminati gli oggetti consegnati. A Ferraro è stata consegnata una fotografia: si tratterebbe dell'effigie di una persona il cui spirito si era manifestato in una precedente seduta. Al principe è stato invece consegnato un modellino di idrovolante: si tratta di un "Macchi - Castoldi" M.C. 72. Si genera immediatamente una grande eccitazione. Chi di noi due era presente chiede di esaminare il modellino e di avvicinarsi alla luce per meglio leggere una scritta che vi compare. La medium, riacquistando immediatamente l'energia perduta, si alza di scatto e si offre di esaminare lei la scritta, ma le viene impedito. Sul modello appare chiaramente la seguente scritta: MACCHI - CASTOLDI M.C. 72 1 : 84 Made in Italy By Edison Giocattoli S.p.A. I presenti non fanno una grinza: per loro è del tutto normale che gli spiriti si servano di un giocattolo. Inoltre, nessuno dei presenti, ha avvertito l'evidente rovistìo che ha preceduto la "materializzazione" che, invece, chi era vicino alla borsa della medium ha nettamente percepito. La seduta successiva, alla quale abbiamo partecipato entrambi, si è tenuta il 5 aprile '97. Oltre a vari messaggi, non molto significativi, provenienti da altre entità, finalmente si manifesta nuovamente Cristo D'Angelo. Occorre premettere che, durante una seduta svoltasi negli Stati Uniti nel 1928 e collegata a quelle di Millesimo, lo spirito del pastore siciliano era incorso in un errore. Infatti, per bocca del medium Valliantine, aveva affermato che Vittorio Centurione Scotto era precipitato nel lago di Como e non in quello di Varese. Ora, tramite la medium "Anna", Cristo D'Angelo sembra volersi giustificare del proprio errore. Infatti a un certo punto afferma: Una domanda per tutti. Dovete rispondermi con sincerità. Quanti di voi sanno che a Varese c'è un lago che è proprio quello di Varese? Quanti, avendo una conoscenza sommaria delle carte geografiche non confonderebbero il lago di Como con quello di Varese? Rispondete, prego. Occorre informare chi legge che la medium aveva dichiarato di essere stata del tutto ignara a proposito della confusione tra i due laghi effettuata da Cristo D'Angelo, per bocca del medium Valliantine. Di fronte alla domanda dell'entità, i presenti cominciano a fornire le proprie risposte: la maggioranza dei presenti era a conoscenza dell'esistenza del lago di Varese. A questo punto la medium, forse nel tentativo di difendere l'ignoranza dimostrata dallo spirito, si lascia sfuggire incautamente la seguente frase: Beh, anch'io prima di consultare la carta geografica, non sapevo che esistesse un lago di Varese, vicino a quello di Como. In questo modo "Anna" contraddice palesemente quanto affermato in precedenza, confermando ancora una volta che tutte le notizie relative ai fatti di Millesimo le ha apprese dalla lettura del libro di Ferraro, dove l'episodio dei due laghi è chiaramente descritto. La mossa falsa della medium è interessante dal punto di vista psicologico. Evidentemente, si crea una sorta di identificazione tra la medium e lo spirito che lei dice di rappresentare. Di conseguenza il desiderio di giustificare le affermazioni dello spirito le ha fatto imprudentemente abbassare la guardia. In una successiva seduta alla quale solo uno di noi (Fuso) ha partecipato non sono emersi episodi significativi, tranne uno. A un certo punto un'entità invita a guardare sotto il tavolo. I partecipanti trovano una strana medaglia commemorativa di epoca nazista alla quale è difficile attribuire un significato. Il fatto rilevante è che chi scrive si era accorto casualmente della presenza della medaglia circa dieci minuti prima che venisse annunciata dagli spiriti. Chi scrive deve anche confessare di aver avuto intenzione di sottrarla, per poi vedere le reazioni della medium. Purtroppo però le sue scarse capacità ladresche hanno impedito di portare a termine l'esperimento. La seduta "clou" A questo punto della narrazione, chi legge si sarà già costruito una propria opinione sulle eccezionali capacità medianiche di "Anna". Tuttavia, per consolidare ulteriormente le sue ipotesi, può essere interessato a conoscere quello che è accaduto durante l'ultima seduta, svoltasi il 18 aprile '98. In tale occasione gli spiriti avevano invitato ben 14 persone, tra le quali anche entrambi gli autori del presente articolo e una giornalista. Dobbiamo dire che da tempo non partecipavamo più alle sedute, un po' per impegni personali, ma soprattutto perché aspettavamo che gli spiriti annunciassero il desiderio di avere la nostra presenza. Finalmente, tramite Ferraro, veniamo a sapere che gli spiriti ci invitavano. Lo stesso Ferraro ci informa anche che "Anna", nel frattempo, aveva imparato da un altro "sensitivo" (di cui abbiamo riferito in un precedente articolo4) il "rito del braccio". In pratica, anche lei riusciva a far "parlare" gli spiriti attraverso le scritte che comparivano miracolosamente sul suo avambraccio, strofinato con la cenere. La sera del 18 aprile la seduta inizia con alcune comunicazioni non particolarmente significative da parte di varie entità. Finalmente uno spirito guida annuncia che, dopo una pausa, verrà tentato l'esperimento del braccio. Terminata la pausa (durante la quale la medium si è assentata per diversi minuti), viene predisposto il tutto: foglio di carta, penna e posacenere. "Anna", che ha sempre dichiarato pubblicamente di essere disposta a sottoporsi ai controlli da parte del Cicap, si rivolge a noi due, dicendoci: Venite. Andiamo in cucina, così potrete osservare che mi lavo il braccio con acqua e sapone, onde evitare ogni sospetto di trucco. A questo punto uno di noi (Fuso), con la mentalità perversa che caratterizza i chimici, capisce che la sostanza usata dalla medium per far apparire la scritta medianica non è solubile in acqua (non si tratta, ad esempio, del classico succo di limone, spesso utilizzato per questo giochino). Per sfidare la medium, le chiede se, per caso, avesse della trielina o della benzina. La medium risponde di no. Assistito dalla fortuna osserva però che sulla mensola sopra il lavandino vi è proprio una bottiglia di benzina "Avio". Senza esitazione invitiamo la medium a sottoporsi a un lavaggio del braccio con tale solvente. Lei (lasciamo ai lettori immaginare la sua espressione) protesta affermando che potrebbe essere allergica alla benzina. Però, a questo punto, non può più tirarsi indietro e, alla presenza di Ferraro, deve accettare l'impietoso lavaggio. Durante l'operazione si avvertiva chiaramente la presenza di una sostanza adesiva, piuttosto tenace che, a fatica, veniva asportata dal fazzoletto imbevuto di benzina. Torniamo al tavolo dove si svolge la seduta. Intanto la medium cerca di mettere le mani avanti, dicendo che l'esperimento non sempre riesce. Nel frattempo era stata decisa la domanda che faceva riferimento ad un'altra, posta in una precedente seduta (alla quale però noi non avevamo preso parte). Durante una precedente performace della medium, infatti, era stato chiesto agli spiriti quale facoltà universitaria avrebbe dovuto scegliere una nipote di Ferraro. La risposta che era comparsa sul braccio era stata: "51" e i presenti non ne avevano afferrato il significato. Di conseguenza questa volta sul foglio di carta che verrà bruciato viene scritta la domanda: Qual era il significato del numero 51? Il foglio viene bruciato. "Anna" prende la cenere e la fa strofinare sul braccio dallo stesso Ferraro. Il risultato è una macchia informe dovuta, evidentemente, ai residui della sostanza adesiva. I presenti sono delusi. Precedentemente, in nostra assenza, l'esperimento era riuscito per ben 12 volte. Tutti si aspettavano un ennesimo successo. Evidentemente però gli spiriti detestano la benzina. In un vano tentativo di riabilitazione "Anna" fa osservare una forma vagamente triangolare in mezzo alla macchia e sostiene che potrebbe avere un significato. Noi facciamo invece osservare che, molto più probabilmente, si tratta di un residuo di una lettera "A", non completamente cancellata durante l'operazione di lavaggio. A questo punto abbiamo la sensazione che la granitica fede dei presenti nei confronti della medium inizi a vacillare. Infatti tutti cominciano a tempestarci di domande sulle indagini del Cicap, sui trucchi usati dai medium, ecc. Comunque la seduta deve continuare. "Anna" riprende la meno rischiosa scrittura automatica e, visibilmente alterata, fa dire agli spiriti che, in fin dei conti, a loro non importa molto se uno crede o no e fa concludere la seduta con un laconico Buona notte a tutti. La seduta è ufficialmente conclusa, ma la discussione prosegue. Resasi conto della sua impulsiva conclusione e per assecondare gli inviti di diversi presenti, "Anna" cerca di riabilitarsi confermando di essere disponibile a sottoporsi a ulteriori controlli, perché anche lei è desiderosa di capire più a fondo certi fenomeni. Da parte nostra, anche se non ci rimane molto da capire, manifestiamo piena disponibilità ad andare avanti. Conclusioni Il resoconto che abbiamo fatto è motivato esclusivamente dall'intento di far capire ai lettori cosa può emergere analizzando con un po' di spirito critico ciò che avviene durante le sedute spiritiche. Ci guardiamo bene dall'avere intenti denigratori e tanto meno moralistici nei confronti di chicchessia. Ci auguriamo inoltre, di tutto cuore, che le dichiarazioni di disponibilità a continuare una collaborazione da parte della medium siano sincere, come sono sincere le nostre. Tuttavia abbiamo la netta sensazione (chissà, forse anche quelli del Cicap, hanno capacità precognitive) che non potremo più partecipare alle sedute di "Anna". Speriamo che lei ci smentisca. RIFERIMENTI E NOTE: 1) Alcune delle sedute cui faremo riferimento sono descritte in: A. Ferraro, I misteri del castello di Millesimo: un'incredibile storia vera di medianità, MEB, Padova 1997 (Appendice b); 2) Maggiori dettagli sull'argomento possono essere trovati in: M. Polidoro, Dizionario del Paranormale, Esedra, Gallarate 1997. 3) A. Ferraro, Le sedute di Millesimo, un'impossibile storia vera, Coop77, Genova 1985; 4) S. Fuso, "Lo spirito che scrive", Scienza & Paranormale n. 18, 1998. |