Silvano Fuso

MATERIA

Viaggio nel costituente ultimo dell'Universo

Testo in formato .rtf, carattere Times New Roman 12, pagine 90, 4 figure


INDICE

  • PREMESSA
  • CAPITOLO 1: il concetto di materia nell'Antichità
  • CAPITOLO 2: il concetto di materia nel Medioevo, nel Rinascimento e nell'Età Moderna
  • CAPITOLO 3: l'alchimia e gli albori della chimica
  • CAPITOLO 4: la misura e la nascita della chimica
  • CAPITOLO 5: gli atomi: dalla filosofia alla scienza
  • CAPITOLO 6: dentro l'atomo
  • CAPITOLO 7: entrano in scena i quanti
  • CAPITOLO 8: la relatività
  • CAPITOLO 9: la struttura elettronica degli atomi e delle molecole
  • CAPITOLO 10: l'antimateria
  • CAPITOLO 11: uno zoo di particelle
  • CAPITOLO 12: ordine e disordine nel mondo della materia
  • CAPITOLO 13: mutamenti nella visione del mondo tra scienza classica e moderna
  • CAPITOLO 14: sempre più nel profondo: particelle e interazioni
  • CAPITOLO 15: l'origine della materia
  • CAPITOLO 16: la materia vivente
  • CAPITOLO 17: la materia pensante
  • CAPITOLO 18: materia e mente
  • CONCLUSIONI
  • BIBLIOGRAFIA

INTRODUZIONE

Questo volume affronta, con un approccio di tipo storico, le concezioni che l'uomo ha sviluppato relativamente alla materia, intesa come costituente del tutto.

Il considerare la materia costituente del tutto può essere interpretato da chi legge come una dichiarazione di materialismo da parte dell'autore. A questo proposito è bene sviluppare, fin dall'inizio, alcune considerazioni. La scienza per sua natura ha il dovere di essere materialista o meglio "naturalista". Questo significa che essa si propone di fornire un'interpretazione del mondo in termini di tutto ciò che è empiricamente rilevabile, e quindi inevitabilmente "materiale", respingendo qualsiasi tipo di spiegazione trascendente e soprannaturale.

Al contrario la cosiddetta metafisica si propone di andare al di là dell'evidenza empirica e di ricercare la natura ultima delle cose. In tal modo essa ipotizza l'esistenza di realtà che vanno oltre il mondo materiale. Purtroppo, fin dai tempi di Kant (nella Critica della ragion pura), ci si è resi conto dell'impossibilità di fondare una metafisica come scienza. Di ciascuna affermazione metafisica siamo, infatti, assolutamente incapaci di stabilire il valore di verità o falsità. Al contrario, relativamente alle affermazioni scientifiche noi possiamo stabilire tale valore, per lo meno attraverso un accordo intersoggettivo che consente di superare le singole opinioni individuali. In altre parole qualsiasi affermazione che postuli l'esistenza di realtà trascendenti è pura opinione individuale e, come tale, non aggiunge assolutamente nulla alla nostra conoscenza del mondo.

Il materialismo ingenuo del diciottesimo secolo e il positivismo ottocentesco sostenevano apertamente che il tutto si esauriva nella realtà materiale e negavano pertanto la metafisica. Un'epistemologia più illuminata2 si è resa conto che tale atteggiamento era pericolosamente contraddittorio. Negare la metafisica equivale a sostenere che non esiste nulla al di fuori di ciò che è empirico. Tuttavia una tale affermazione è essa stessa metafisica. Infatti, fornisce un giudizio (sia pure di non esistenza) su ciò che non è empiricamente rilevabile. Sotto questo punto di vista essa appare dunque contraddittoria. Di tutto ciò che va oltre l'evidenza empirica non si può dire assolutamente nulla e, quindi, tanto vale non parlarne affatto. In tal modo dovrebbe apparire sotto una nuova luce il cosiddetto materialismo della scienza, cui l'autore, nella presente opera, si attiene.

Quando Pierre Simon de Laplace presentò a Napoleone la sua opera Exposition du système du monde, si sentì osservare dall'imperatore "Non ho trovato nessun riferimento a Dio nella sua opera". Laplace rispose: "Non l'ho ritenuta un'ipotesi necessaria". La scienza non si occupa di Dio e di tutto ciò che è trascendente non perché ne neghi l'esistenza, ma semplicemente perché è incapace di parlarne.

Il grande scienziato contemporaneo Peter W. Atkins, della Oxford University, a proposito dei rapporti tra la scienza e la religione ha recentemente dichiarato: "You clearly can be a scientist and have religious beliefs. But I don't think you can be a real scientist in the deepest sense of the word because they are such alien categories of knowledge."1 (Tu puoi chiaramente essere uno scienziato e avere credenze religiose. Ma io non penso che tu possa essere uno scienziato nel senso più profondo della parola poiché esse sono categorie totalmente estranee alla conoscenza).

La scienza cerca di interpretare il mondo facendo a meno di ipotesi trascendenti e, finora, ha dimostrato di riuscirci perfettamente. Quattrocento anni di cultura scientifica, infatti, hanno sicuramente prodotto più conoscenza di millenni di cultura metafisica.

Nella presenta opera, quindi, l'autore abbraccia una posizione materialista e riduzionista tipica della scienza. Non si tratta di una pregiudiziale ideologica, ma semplicemente di una condizione necessaria per poter sviluppare un discorso scientifico che consenta di dire qualcosa di più delle proprie semplici opinioni. Al contrario, chi volesse sostenere una qualsiasi ideologia trascendente sarebbe costretto o a barare clamorosamente spacciando per verità acquisite le proprie opinioni individuali, oppure a cercare di convincere gli altri della validità delle proprie opinioni facendo volgare propaganda, ovvero agendo su fattori emotivi e non razionali.

Dopo queste precisazioni, veniamo al piano dell'opera.

Attraverso una panoramica storica, verranno esaminate le concezioni più significative elaborate sul concetto di materia, dall'antichità fino ai nostri giorni. Si partirà dalle prime concezioni filosofiche della materia elaborate nell'Antichità. Si passerà quindi a esaminare i successivi sviluppi nel Medioevo, nel Rinascimento e nell'Età moderna. Si esamineranno i contributi alla conoscenza della materia forniti dall'alchimia, fino a giungere gli albori della chimica, con le sue straordinarie scoperte che porteranno alla nascita della teoria atomica e molecolare. Si intraprenderà quindi un viaggio all'interno dell'atomo per giungere fino alle più moderne teorie della fisica subatomica e delle alte energie. Infine, negli ultimi capitoli, si cercherà di affrontare due argomenti che sicuramente, più di ogni altro, rendono probabile il rischio di scontro ideologico: si tratta dei tentativi che la scienza sta compiendo di interpretare in termini materialistici quegli straordinari fenomeni che sono la vita e la mente. Senza alcuna pretesa di fornire una risposta definitiva a questi eterni problemi, si illustreranno i risultati, estremamente promettenti, che la scienza contemporanea sta ottenendo in tali settori.


Riferimenti e note

  1. Highfield, R. The Daily Telegraph 3 April, p. 4 (1997);
  2. Si veda, ad esempio, E. Agazzi, "Considerazioni epistemologiche su scienza e metafisica" in Teorie e metodo delle Scienze (a cura di C. Huber), Università Gregoriana, Roma 1981 (pp. 311-340).

Il presente volume può essere richiesto direttamente all'autore (e-mail: silvanofuso@tin.it) che provvederà a inviarlo via e-mail in formato .rtf e compresso con il programma WinZip (dimensioni 240 KB con 4 immagini) (o in altro formato a richiesta) con modalità che verranno concordate direttamente con il richiedente.